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30 anni di EN

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paolasia
view post Posted on 5/4/2015, 17:57




Buongiorno a tutti. Sono una nuove iscritta e non ho mai partecipato a forum per cui cercherò di essere sintetica (!!) Ho 72 anni ma i miei problemi risalgono a quando ne avevo 17 quando, alle soglie dell’esame di maturità, mi è venuto il bolo isterico. Sono stata curata con molta approssimazione con barbiturici (esisteva il “neurobiol”) e “ansia”, “stress” , erano “esaurimento nervoso” e dal neurologo ci andavano i pazzi. Mi sono portata questo disturbo per almeno 10 anni, per fortuna con sintomi sempre decrescenti finchè qualcuno mi deve aver prescritto il valium e così sono entrata nel mondo delle benzodiazepine. Da valium ad ansiolin e alla fine, almeno 30 anni fa, en (5-10 gocce). Un ulteriore peggioramento si è verificato quando, dopo tre figli, un marito assente, un lavoro impegnativo e, come goccia che fa traboccare il vaso, un serio colpo di sole, mi portarono ad un notevole stato di malessere psico-fisico. Mi sentivo male e non sapevo descrivere quello che mi sentivo e solo le gocce, che cercavo di prendere il meno possibile, riuscivano a tranquillizzarmi, anche se non sempre. Dopo tre anni di tanti bassi e pochi alti, un medico generico mi prescrisse iniezioni a base di amminoacidi (purtroppo non ricordo il nome) e una potente dose di vitamine. Nel giro di poco tempo mi sono sentita “normale” e così è trascorsa la mia vita anche se sempre con l’en al seguito di cui però, nel tempo, ho aumentata la dose fino a 20 gocce al dì prese però in modo saltuario (alcuni mesi niente e poi per qualche periodo di 1-2-3 mesi più frequentemente). Tutto questo fino ad agosto 2014 quando, dopo una caduta con lieve commozione cerebrale, ho ricominciato a sentirmi male come tanti anni prima: confusione, senso di alienazione, sudorazione, tremore, difficoltà a parlare e a relazionarmi con altre persone. Ho cominciato a prendere en 20 gocce x 2 al dì in modo regolare e mi sono rivolta ad un neurologo che mi ha fatto fare tutte le analisi del caso: risonanza magnetica encefalica, elettroencefalogramma, analisi varie del sangue. Ovviamente non tutto era perfetto ma i parametri erano pienamente compatibili con la mia età per cui mi ha consigliato di rivolgermi ad un neuropsichiatra, cosa che ho fatto. Quest’ultimo mi ha lasciato l’en ed ha aggiunto cymbalta (30 per una settimana e poi 60 per un mese). Non ho iniziato subito la terapia perché si era sotto Natale e poi ero perplessa sul prendere i due medicinali insieme. Decido così di non iniziare l’antidepressivo e di continuare con l’en ma non registro miglioramenti, anzi, alla fine di gennaio, mi sento malissimo e l’assunzione di en (20 gocce per 3 volte) mi fa stare ancora peggio con forte agitazione, confusione e tremore. Così decido di iniziare cymbalta e di diminuire l’en. E qui aggiungo errore a errore perché dimezzo l' en a 20 gocce una volta la sera e cymbalta 30 la mattina. La diminuzione di en è stata troppo brusca mentre cymbalta mi provoca fortissimi mal di testa tanto che, finita la prima fase a basso dosaggio, il neuropsichiatra mi dice di fare una pausa qualche giorno e di cambiare con dropaxin (5 giorni 5 gocce, poi 10 x 5 giorni e poi 20 gocce). Dopo 3 giorni di dropaxin, continuo a sentirmi come una zombie e non riesco a uscire di casa né ad impegnarmi in attività anche semplici. A questo punto, su consiglio di un altro psichiatra, sospendo definitivamente l'idea di affidarmi agli antidepressivi ma non posso sospendere l'en che prendo da troppo tempo e che mi fa stare malissimo sia quando lo prendo (effetto paradosso) che quando non lo prendo (dipendenza). Per sopravvivere aggiungo all'en (di cui ora prendo 7 gocce 3 volte al giorno) il rivotril (3 gocce per 3 volte al giorno). E' passato un mese sto un po' meglio ma penso che sia il momento di iniziare ad eliminare il rivotril (spero di farcela in 3-4 mesi) e poi, a settembre, attaccare con l'en, ma in questo caso penso che ci vorrà qualche anno.
Mi rendo conto che dovrò fare tutto da sola perchè i medici sono quello che sono, quello che resta della famiglia è poco utile e gli amici ci sono solo quando non si ha bisogno di niente.
Ho mandato una mail per l'acquisto del libro e spero di trovare ispirazione per superare questo periodo così difficile.
Per completare il quadro posso aggiungere che nel 1996 mi è stata diagnosticata l’epatite C, curata con interferone e ribavirina (2 anni di terapia) e che da allora la pcr è negativa.La pressione è sotto controllo con enapren 5 mg al dì, abbastanza frequentemente soffro di cefalea con aura e sono intollerante ad un’ampia gamma di medicine che debbo anche prendere in dosi pediatriche perché sono iper-reattiva. Soffro anche di ernia iatale che mi provoca dolori e affanno anche se mangio poco e soprattutto debbo evitare tutti i cereali. Non sono vegetariana ma mangio pochissime proteine animali. Cerco di non mangiare formaggi e preferire quelli di capra e la ricotta. Non ho la bacchetta magica e non guarirò presto ma spero che la mia storia possa essere di aiuto a chi sta affrontando le mie stesse difficoltà-
Grazie per aver letto fin qui e spero di sentirvi presto .
 
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